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Perché fallire è importante? Come trasformarlo in una risorsa?

Che cosa significa fallimento?

Secondo Treccani: fallo, errore, commettere errore.

Si possono dare diverse interpretazioni a seconda del contesto, il mancato raggiungimento di un obiettivo o un insuccesso personale o professionale.

Ma che significato diamo noi al fallimento?

Quindi si evita di parlare:

 

Questo perché?

Si dà la colpa solo a sé stessi non analizzando il contesto e le cause che hanno portato a questa situazione andando così a minare la propria autostima e di conseguenza autoefficacia.

 

Cosa non aiuta?

Quali sono in questo caso le emozioni prevalenti?

Se queste non vengono affrontate in modo costruttivo possono portare a modificare la concezione che si ha di sé, il dialogo interno diventa negativo, subendo il fallimento in maniera passiva si arriva a sentirsi dei falliti.

Come fare a trasformarlo?

 

Lavorare sull’accettazione soprattutto se dovuto a cause esterne, come la perdita di lavoro a causa di una chiusura o riorganizzazione aziendale, è molto importante mantenere il focus sulle proprie abilità, esperienze e non farsi sopraffare da ciò che accaduto, questo  permette di improntare una ricerca al lavoro molto più efficiente ed efficace.

 

Fermarsi e fare chiarezza è fondamentale per poterlo trasformare e capire se è il caso di ricalibrare i propri obiettivi, cambiare direzione o fermarsi. Questi passi se fatti con consapevolezza, possono portare a scoprire nuove risorse di sé e definire dei traguardi più adatti.

 

A cosa porta?

 

Quali abilità vengono maggiormente sviluppate?

C’è ancora timore nel parlare apertamente dei propri fallimenti, anche in fase di selezione, ma se diventa un’opportunità di crescita, di sviluppare nuove competenze e fissare nuovi obiettivi può diventare un punto di forza da raccontare per far emergere le proprie unicità.

Chi non prova non fallisce, quindi già l’averci provato, tante volte, è un successo.

Barbara Salvadego – Consulente orientatrice